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2017-11-07 12:40:08
Gli scout di Tolfa ancora senza una sede - è protesta
I genitori dei ragazzi contestano la decisione della parrocchia

E’ veramente grave la situazione che si sta delineando a Tolfa dove il Gruppo Scout Tolfa1, da quarant’anni attivo sul territorio, non ha più una sede dove fare attività. Il gruppo scout è un gruppo cattolico nato e cresciuto nella parrocchia di Tolfa e tutt’ora l’unico gruppo che riesce a far frequentare la parrocchia e la messa a giovani fino a 21 anni. Il Tolfa1 è un gruppo di circa cento persone che, nonostante le mille attività, sono ormai anni che non ha più una sede.

«La storia ha del surreale - spiegano alcuni genitori - soprattutto se si pensa che a ridurre in queste condizioni i ragazzi è stata proprio la parrocchia che, dopo trent’anni ha tolto l’uso di parte dei locali dell’ex-Inapli al gruppo scout e ad un altro gruppo che avevano sempre reso "vivo e umano" quell’edificio. Le intenzioni del parroco erano quelle di fare un centro polifunzionale che venisse usato da tutti ed era ovvio che, per come sono intense e particolari le attività scout, al gruppo scout poteva essere riservata una delle tante stanze del centro. Invece no». Gli scout collinari spiegano poi: «Il gruppo scout è stato mandato via da oggi a domani come fosse un ospite indesiderato, il Comune ci sta facendo usare una piccola sede che basta per 20 persone nel parco della pace e tutti gli altri sono senza sede.

Per un paio d’anni abbiamo montato una tenda della protezione civile e abbiamo fatto attività con 50 bambini al freddo ed al gelo fin quando una tromba d’aria non l’ha definitivamente distrutta. Nessuno ci ha potuto aiutare e la nostra sede, ora sedicente oratorio, è chiusa a tutti e raramente se ne usa una porzione per feste a pagamento.

Tutto ciò è squallidissimo e ci fa pensare a come intende la chiesa promuovere il messaggio evangelico nel territorio. Il parroco sostiene che, quando desidera, il gruppo scout può chiedere una stanza per qualche ora ignaro (nonostante sono vent’anni che ogni giorno ha potuto vedere cosa fanno gli scout) del fatto che al gruppo serve una sede per tante ore alla settimana dove fare tantissime attività e soprattutto dove poter sentire l’appartenenza ad un luogo, ad una sede che diventa parte integrante dell’identità di gruppo dove tenere tende, materiali, cartelloni e tutto ciò che ogni giorno ci serve per sentirci un gruppo ed una comunità all’interno di una Chiesa che, evidentemente, non ci vuole. Anche i frati cappuccini, oltre ad aver chiuso la chiesa attigua al convento, avrebbero una bella sala non usata che ci hanno più volte negato e che aspetta solo di diventare fradicia prima di poterla dichiarare inagibile.

Il gruppo Scout si chiede il perché insegnano ai loro ragazzi l’amore universale e proprio la chiesa, che è la loro madre, chiude tutte le porte. Insieme al Comune stiamo cercando di trovare una soluzione, ma anche questa strada diventa difficile e lunga mentre i nostri lupetti fanno le riunioni nell’aula consigliare». (Rom. Mos.)

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