Il Jamboree di Moisson in Francia, nel 1947, è stato certamente il più spettacolare!Le squadriglie francesi partecipanti furono scelte in base ad una gara d’imprese. Una squadriglia francese non riuscì a classificarsi ed allora escogitò...una superimpresa, degna davvero di essere ricordata quasi come una leggenda.
C’è una Squadriglia di cui non si comprende la lingua.
- Quale lingua?
- Appunto, il male è che non si sa quale! - Allora cerchiamo
l’interprete Svedese. Quello Norvegese dice che
quelli non parlano Norvegese.
Un momento dopo anche lo Svedese dice che neppure
sono Svedesi. Si cerca qualcuno che parli il Turco.
- Questi non sono Cinesi, si vede subito!…
- Non è un dialetto nero?
- No, sono bianchi!
- Ah lo so: sono Arabi!
- E i loro distintivi?
- Dei distintivi bizzarri, con un dragone che mangia
un fiordaliso e poi dei galloni dorati. Simile a noi non
hanno che il fiordaliso.
Per due ore il Capo della misteriosa Squadriglia non
cessò di storpiare cose incomprensibili, ma che sembravano
severe critiche per la deficiente organizzazione
del Jamboree.
Il Capo addetto alla sistemazione gemette: - Ma io
non ho il tempo di occuparmi di una Squadriglia! Ne
ho a migliaia sulle braccia! Mettete loro sotto il naso
una carta del mondo: vorranno bene indicarvi da dove
vengono!
Questa prova diede un risultato decisivo. Con un
dito preciso il Capo squadriglia indicò l’Himalaia.
- Non vi sono Scouts lassù! E se fossero scesi lo si
sarebbe saputo!
Tuttavia la notizia che la Squadriglia di nessun luogo
in definitiva veniva dall’Himalaia, decise l’alto responsabile
delle sistemazioni a scomodarsi di persona. Si poteva
temere qualsiasi complicazione.
L’alto responsabile riconobbe che, effettivamente,
questi ragazzi, almeno il solo Capo Squadriglia, il solo
loquace, parlavano una ben misteriosa lingua. Mostrò
loro la carta d’identità che i partecipanti del Jam dovevano
possedere.
Gli altri, annoiati, risposero con segni che non comprendevano
affatto. Allora furono destinati al «Campo degli Ospiti di passaggio». Mancando l’interprete adatto
furono destinati due «Z» (gli scouts di servizio addetti
all’accoglienza) alla «Squadriglia di nessun luogo».
- Soprattutto siate pieni di premura! E restate a loro
disposizione!
- Accidenti! Disse Titi l’altro «Z». Ci si diverte con
questi ragazzi ed il loro dialetto!
- Tu trovi che parlino qualcosa? A parte il Capo
Squadriglia che biascica senza posa ed un altro che l’accompagna
di tanto in tanto, essi non aprono bocca!
Ma un fatto nuovo non tardò ad accadere... Uno
degli «Himalayani» si spazientì ed espresse il suo dolore
in questi termini: - Ah! Accidenti!
I due «Z» si guardarono. Tutti gli Himalayani si guardarono. Il loro Capo tenne un discorso prolungato di cui
si distingueva questa parola che ripeteva senza posa -
Zulator.… zulator… zulator…
- Probabilmente è una parola della loro lingua, disse
Titi.
- Io non trovo troppo chiaro tutto questo, replicò il
suo amico. Andiamo a riferirlo.
Quando tornarono col Capo del Campo degli Ospiti
di passaggio, non trovarono più gli «Himalayani».
La Squadriglia di nessun luogo aveva deciso di troncare
il suo gioco. Era andata a trovare il Capo del
Sottocampo «Bretagna».
- Bisonti del 14° Rennes!, aveva detto il Capo
Squadriglia. Il nostro «esploit» non era stato giudicato
sufficiente perché fossimo selezionati. Soltanto, noi
siamo Bretoni e Bisonti per giunta, doppiamente testardi…
Allora abbiamo deciso di fare un «esploit» formidabile:
accamparci al Jam senza essere iscritti. Ci siamo riusciti:
siamo alloggiati come principi ed abbiamo due «Z»
a nostra disposizione. È una impresa sufficiente per essere
ammessi al Jam, Capo? Tu comprendi, Capo, io parlo
molto bene il Bretone ed il terzo della mia Squadriglia
dice qualche parola, ed allora…
Gli Himalayani erano ridiventati i Bisonti del 14°
Rennes. Il vecchio Capo si portò la mano alla testa; chi
avrebbe avuto il coraggio di scacciare quei Bisonti?