Storia di una signora che entrò all'ultimo minuto in un negozio per comprare i regali di Natale ai figli e trovò una commessa piuttosto scontrosa.
Era la Vigilia di Natale, e la commessa non vedeva l'ora di andarsene! Pensava in continuazione alla festa che l'attendeva appena avrebbe finito il lavoro.
Sentiva già i mormorii di ammirazione, che l'avrebbero accompagnata mentre entrava vestita con l'abito da sera di velluto con il suo cavaliere che la scortava.
Mancavano solo cinque minuti alla chiusura quando arrivò l'ultima cliente!
- "Non è possibile che venga proprio al mio banco!" - pensò la commessa.
Finse di non sentire, quando quella si schiarì la voce, e disse piano:
- "Signorina, signorina... Quanto costano, quelle calze?".
- "Credo che sul cartellino ci sia scritto: 3 Euro!" - rispose scocciata.
- "Non ne avete di meno care?"
- "2 Euro!" - scattò, guardando l'orologio.
- "Mi faccia vedere quelle meno care, per favore!"
- "Sono siacente, signora. Stasera chiudiamo alle 18,30 perché, se non lo sa, oggi è la Vigilia di Natale!"
Siccome la cliente non apriva bocca, la commessa si decise a rivolgere a lei lo sguardo. Era pallida, aveva l'aria affaticata, le occhiaie erano profonde. Probabilmente non aveva nemmeno trent'anni ma ne dimostrava molti di più per quell'aspetto sciupato.
- "Ma... I miei figli non avranno neanche un regalo!" - disse, triste. Poi aggiunse:
- "Fino a stasera non avevo soldi!".
- "Mi dispiace tanto per lei, signora!" - disse la commessa, allontanandosi da lei.
La commessa non arrivò fino al fondo del banco. La donna non aveva detto neppure una parola, ma alla commessa non riuscì di fare un passo in più. Si voltò e notò nei suoi occhi l'espressione più triste che avesse mai visto. Tornò sui suoi passi.
- "D'accordo, signora, ma faccia presto!"
Un sorriso illuminò il volto della donna, che si mise a correre tra calzini, nastri e vari oggetti regalo che il negozio offriva.
Alla commessa, quei pochi minuti, sembrarono lunghi come l'eternità.
Finalmente la donna, si decise e scelse di acquistare alcune paia di calze, dei nastri colorati e due libri di fiabe sul Natale.
La commessa gettò gli acquisti in un sacchetto e diede il resto alla signora.
Ormai nel negozio non c'era più nessuno. Andò di corsa negli spogliatoi, infilò in fretta il vestito e corse fuori dal negozio, incontro al suo cavaliere che l'attendeva in macchina, con il motore acceso, dall'altra parte della strada.
Fu al terzo semaforo rosso che notò la donna del negozio: camminava in fretta, tenendo stretto, con il suo esile corpo, il pacco dei doni per i suoi figli.
Il suo volto, che aveva perduto la patina di stanchezza, era ancora illuminato dal sorriso.
In quel breve istante, qualcosa avvenne dentro di lei. Non vide solo la donna: vide i suoi quattro bambini, che, il mattino dopo si sarebbero infilati felici le calze nuove, avrebbero messo i nastri nei capelli ed avrebbero letto o le favole di Natale.
In fondo al cuore la commessa si sentì felice.
Ricorda: spesso basta poco per far felice chi sta accanto a noi e facendo qualcosa di bene per gli altri, stiamo meglio anche noi stessi.