Il regalo di Fabrizio ricorda che il Natale è festa di persone non di cose. Che i doni più belli sono quelli che riguardano le relazioni familiari, la disponibilità reciproca, il dialogo, l'amore.
«Devo fare qualcos'altro?», chiese la segretaria. L'occupatissimo direttore sbirciò l'orologio e l'agenda. «Dovremmo già essere fuori da un po'. Non si combina più niente ormai».
La segretaria sorrise: «Veramente c'è ancora la lista dei regali di Natale di suo figlio. Non dimentichi che fra tre giorni è Natale!».
«Meno male che almeno lei ci ha pensato!». L'indaffaratissimo direttore sospirò. «Temo che il mio povero bambino sia un po' arrabbiato con me. E forse ha ragione. Ho così poco tempo da dedicare alla mia famiglia. Quando arrivo a casa alla sera, il bambino è già a letto. Non ci parliamo quasi mai. Ah! Ma almeno a Natale, voglio che abbia un bellissimo regalo! Solo che non ho tempo... Facciamo così: me lo compri lei. Non badi a spese. Legga la lettera e compri tutto quello che il bambino vuole».
La segretaria aprì la lettera e sorridendo scosse il capo: «E seguo sempre i suoi ordini, ma questa volta mi è proprio impossibile».
«Perché no? Possibile che ci sia qualcosa che non si può procurare oggi a un bambino di otto anni? Che cosa avrà mai desiderato? Mi faccia vedere, accidenti!».
Senza parlare la segretaria tese al direttore la letterina dei figlio. L'uomo lesse: «Caro papà, come regalo di Natale vorrei che tu per il prossimo anno tenessi da parte tutti i giorni (o quasi) mezz'ora di tempo per me. Nient'altro. Tuo figlio Fabrizio».