Storia di una famiglia rassegnata e abituata ai problemi e alle difficoltà che il figlio ha a scuola. Un giorno però sorprendentemente il ragazzo cambia.
Andrea proveniva da una buona famiglia con genitori amorevoli; aveva due fratelli e una sorella che avevano successo nella vita scolastica e sociale. La famiglia viveva in un bel quartiere e Andrea aveva tutto quello che un ragazzino può desiderare. Ma alle elementari, Andrea fu subito etichettato come soggetto "speciale". Alle scuole medie era il "disadattato piantagrane". Alle superiori inanellò una serie di espulsioni e voti disastrosi.
Una domenica un insegnante di Andrea incontrò per caso i genitori e disse loro:
- "Andrea sta facendo molto bene in questo periodo. Siamo molto soddisfatti di lui".
- "Forse ci state confondendo con un'altra famiglia" - disse il padre - "Il nostro Andrea non ne azzecca mai una. Siamo molto imbarazzati e non sappiamo capire perché".
Mentre l'insegnante se ne andava, la madre osservò:
- "Però, a pensarci bene, Andrea non si è cacciato nei guai nell'ultimo mese. Inoltre è sempre andato a scuola presto e si è sempre fermato più del necessario. Che cosa starà succedendo?".
Alla consegna della prima pagella i genitori di Andrea si aspettavano i soliti voti bassi e le solite note insoddisfacenti sul comportamento. Invece sulla pagella c'erano voti più che sufficienti e una menzione speciale in condotta. Mamma e papà erano sconcertati.
- "A chi ti sei seduto vicino, per avere questi voti?" - chiese il papà a Andrea, con sarcasmo.
- "Ho fatto tutto da solo" - rispose umilmente Andrea.
Perplessi e non completamente convinti i genitori di Andrea fissarono un appuntamento per parlare con il preside.
Anche il dirigente scolastico assicurò alla famiglia che Andrea stava andando molto bene a scuola.
- "Abbiamo una nuova insegnante di sostegno, e sembra che lei abbia una particolare influenza su Andrea" - disse. Poi aggiunse:
- "Penso che dovreste conoscerla".
Quando si avvicinarono alla insegnante di sostegno, la donna aveva il capo abbassato. Le ci volle un istante per accorgersi che aveva visite. Quando lo capì, si alzò in piedi e iniziò a gesticolare con le mani.
- "Cos'è questo?" - chiese il padre di Andrea, con fare indignato. Ma subito capì - "E' linguaggio dei segni? Questa donna è sordomuta!"
- "Ecco perché è così straordinaria" - disse Andrea, mettendosi in mezzo - "Lei fa molto di più, papà. Lei sa ascoltare!".
Morale: a volte si passa molto tempo scambiando parole con tante persone, ma ci si può lo stesso sentire profondamente soli, proprio in quanto non c'è nessuno che ascolta veramente.