il diamante più grosso del mondo è una parabola sapienziale sull'esistenza, su ciò che fa veramente «ricco» l'uomo. E' utile soprattutto con i ragazzi più grandi per iniziare un dialogo sulle tanto dimenticate «ricchezze» interiori.
C'era una volta un monaco che viveva poveramente e passava di villaggio in villaggio parlando di Dio e della sua bontà. Si accontentava di poco e spesso la sua cena consisteva in un pezzo di pane e un po' d'acqua bevuta alla fontana. Una sera, il monaco arrivò in prossimità di un villaggio e, per non disturbare nessuno a quell'ora, si sistemò un giaciglio sotto un albero. Stava recitando le preghiere della sera, quando gli si fece incontro, sudato e ansimante, un abitante del villaggio che gridava: «La pietra! La pietra! Dammi la pietra preziosa!». «Che pietra?», chiese il monaco. «La notte scorsa mi è apparso in sogno il Signore», disse l'abitante del villaggio, «e mi ha detto che se fossi venuto alla periferia del villaggio al crepuscolo avrei trovato un monaco che mi avrebbe dato una pietra preziosa che mi avrebbe reso ricco per sempre». Tranquillo e sereno, il monaco rovistò nel suo sacco e tirò fuori una grossa pietra scintillante. «Probabilmente il Signore intendeva questa», disse porgendo la pietra all'uomo. «L'ho trovata sul sentiero delle montagne qualche giorno fa. Tienila pure». L'uomo fissò meravigliato la pietra. Era un diamante. Certamente il diamante più grosso del mondo perché aveva quasi le dimensioni di una testa di uomo. Con gli occhi luccicanti l'abitante del villaggio afferrò il diamante e corse via. Posò la pietra su un tavolino vicino al letto e si coricò. Mille pensieri gli tormentavano la mente. Si rigirò e rigirò nel letto senza poter dormire. Il giorno dopo allo spuntar dell'alba, l'uomo tornò dal monaco, lo svegliò e gli disse: «Dammi la ricchezza che ti permette di dar via così facilmente questo diamante».